Giù le tasse, la legge di bilancio approvata in via definitiva gonfia lo stipendio all’area dei funzionari e delle elevate qualificazioni. Mille euro netti in busta a fine anno 2025 come potete osservare dallo schema riepilogativo diffuso dal Mef. Aumenti concentrati al massimo grado sui redditi medi, la fascia dei 35.000 euro lordi.

Elemosine invece, riservate all’area di reddito basso degli istruttori e peggio ancora a quella degli operatori compresa rispettivamente tra i 20.000 ed i 25.000 euro di reddito annuo che poi, a differenza di quanto afferma il Governo, è quella più numerosa e che più consuma e potrebbe dare un contributo maggiore a sostegno della produzione che registra un calo da ventuno mesi.

Ammesso che questo fosse il fine ultimo del taglio di tasse. Poco credibile se si considera che secondo quanto dichiarato dal Ministro Giorgetti, qualora il concordato fiscale andrà meglio di quanto incassato finora, il recupero di gettito andrà comunque ad incrementare il reddito di coloro che già hanno fatto la parte del leone.

Sarà stato l’effetto Trump o la scuola di Chicago a rideterminare questa ripartizione? Tagliare le tasse ai ricchi perché poi redistribuiscono a cascata i costi delle loro spese. Intanto se la spasseranno, poi sarà tutto da verificare se la eco dei vizi borghesi sarà avvertita anche dall’impiegato della Pubblica Amministrazione che lavora perché funzionari e dirigenti possano vantare ed incassare i risultati che ha prodotto.