rinnovi dei contratti pubblici, una comfort zone sarà riservata ai lavoratori anziani con incrementi stipendiali; cancellazione della prevalenza di servizio in presenza; verifica periodica delle condizioni ambientali di lavoro
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PA, i giovani la riscoprono attrattiva; gli utenti sono soddisfatti; i lavoratori restano infelici
Competente, efficiente e digitale, sono i termini di soddisfazione nei quali si sono espressi gli utenti della Pubblica Amministrazione secondo l’ultimo rilevamento dell’Istituto Piepoli per conto di “barometro PA”. Ben il 64% del campione diContinue reading
Statali, è bastata la Direttiva per far scattare lo sciopero
E’ bastata la Direttiva sui rinnovi per far perdere il buonumore a Zangrillo. Non ci sono soldi, i sindacati annunciano lo stato di agitazione
gli Statali non temono la IA, è la UE che li zavorra
La IA non spaventa i lavoratori del pubblico impiego che sono favorevoli all’adozione della AI negli uffici pubblici, anzi ne sono stimolati
Statali: alle autority ricchi stipendi, ai Comuni tutti pezzenti
L’assenza di merito ed il livellamento dei risultati imposto dai sindacati con la contrattazione; la filosofia dell’egualitarismo ha finito per generare nel pubblico impiego una sperequazione abnorme tra gli stipendioni delle autorità indipendenti e gli stipendi da fame delle autonomie locali tra le quali, i Comuni su cui cade il peso gravoso dei servizi ai cittadini
1° Maggio, il lavoro non è tutto per la Z generation
Il lavoro, non è più centrale nell’esistenza della generazione Z per la quale l’amore, l’amicizia, la fedeltà, i viaggi e la libertà insomma, gli elementi che determinano la qualità della vita assumuno un’importanza preminente. Il cambiamento degli stili vita e dei costumi, ha determinato la mobilità del mercato del lavoro superando di fatto le rigidità per le quali ancora si batte sindacato i cui effetti si registrano anche nel settore della pubblica amministrazione
Syllabus, la lunga teoria digitale su carta di Zangrillo
Il syllabus, il nuovo programma di Zangrillo orientato all’aggiornamento professionale dei pubblici dipendenti, sconta l’impostazione giuridica tipica della PA italiana. Di transizione digitale nemmeno l’ombra. I corsi si dipanano lungo una interminabile teoria di codifiche e definizioni tecniche che nulla insegnano di pratico. Forse concepito per i candidati ai concorsi pubblici, viene propinato ai dipendenti a tempo indeterminato che non ritrovano nel syllabus elementi per aggiornare le competenze e le abilità professionali. L’ennesima perdita di tempo ed energie sottratte alla pratica del rapporto con l’utenza
infornata di giovanissimi, purché restino a casa loro. Prove di PA federale
Prossime assunzioni di giovanissimi, dierettamente dalle università, purché restino a casa loro. Il Decreto Zangrillo-Bernini infatti, prevede che la chaimata delle giovani cime con ottimi voti, potrà essere solamente dalle facoltà che insistono nel territorio regionale. Si sperimenterà quindi, un primo embrione di PA Federale
pubblico impiego, progressioni senza laurea legittime come nel privato
la progressione di carriera senza titoli, ma per meriti di servizio è più che legittima. Se è vero, come è vero che sono oramai trascorsi trenta anni dalla riforma Cassese di privatizzazione del pubblico impiego, non si comprendono i dubbi di legittimità e le polemiche circa la recente istituzione, per altro temporanea con scadenza 31 dicembre 2024, delle progressioni di carriera riservate ai dipendenti meritevoli, che hanno impedito con abnegazione il collasso della architettura statuale nel corso della pandemia trasformandosi repentinamente in smart workers. Se un garzone di bottega può essere promosso capo officina per meriti di lavoro, allora anche un usciere potrà essere promosso impiegato per meriti di servizio. Ne va del principio di uglianza tra i lavoratori tutti. Le progressioni verticali senza titolo devono divenire uno strumento permanente di incentivo alla produttività, alla efficienza, alla efficacia dei servizi pubblici
green e correttissimo, col nuovo codice di comportamento la censura social si abbatte sugli Statali
il nuovo codice di comportamento è in G.U. la n. 150/2023. Va a regolamentare l’utilizzo dei social network da parte Statali che dal 14/07/2023 non potranno qualificarsi in rete; dovranno essere per forza di cose green, inclusivi e politicamente correttissimi pena severe sanzioni disciplinari