Colpo di accelleratore sui prossimi rinnovi contrattuali che dovrebbero chiudersi entro l’anno. Le novità, però che sembrano delinearsi all’orizzonte, non saranno i modesti stanziamenti per un ulteriore 0,2% di incremento del salario accessorio. No. La trovata inaspettata verrà dal rinnovo dei contratti delle funzioni locali: una comfort zone riservata ai lavoratori anziani che promette di estendersi all’intero settore del pubblico impiego. Il calo demografico; il riequilibrio del sistema pensionistico e non sfugge, l’approssimativa preparazione delle giovani leve figlie dilette della pedagogia inclusiva in affanno nella trincea del lavoro dopo aver superato brillantemente le selezioni a quiz
hanno ben suggerito al Governo di valorizzare il capitale umano disponibile al rinvio del tempo di quiescenza. Una serie di misure saranno predisposte al fine di favorire il trattenimento in servizio dei lavoratori fino alla fatidica soglia dei 70 anni che renderanno il posto di lavoro una comfort zone, una sorta di dopolavoro ben pagato con incrementi stipendiali; cancellazione della prevalenza di servizio in presenza e visite di controllo frequenti per sincerarsi della compatibilità delle condizioni ambientali di lavoro con la salute della nuova categoria di lavoratori senior che avranno il compito di istruire i neoassunti e provare a colmare le lacune trascurate in nome della fallimentare ideologia inclusiva dalla scuola paritaria dove uno vale uno ed il professore non vale più niente