#smartworking, le linee guida di Brunetta, motivo in più per scioperare

Le linee guida che Brunetta ha fatto digerire alla trimurti Cgil, Cisl, Uil, per quanto siano in sostanza un pleonastico elenco di vincoli e condizioni che sicuramente in gran misura resteranno tacitamente inattuate pena la paralisi degli atti amministrativi presso la quasi totalità delle Pubbliche Amministrazioni, possono essere prese allo stesso tempo, come un motivo in più per scendere in SCIOPERO giovedì, 28 ottobre p.v. E’ di tutta evidenza infatti, a quanti lavorano nel pubblico impiego ed hanno contribuito allo sforzo collettivo di tenere in piedi l’organizzazione Statuale nel corso della pandemia, che è ben lontana da essere dichiarata terminata dalla OMS, come queste famigerate linee guida che sono seguite al D.M. di rientro in presenza e presentate alle OOSS come una sorta di codice deontologico di regolamentazione dell’anarchia organizzativa, altro non sono invece che il tentativo di rientrare in scena di un populista in disarmo alla disperata ricerca di rianimare il suo gerontocratico partito inabissatosi nei bassifondi delle urne. Prendiamo ad esempio la parte seconda, comma 1, le condizioni vincolanti di accesso alle reti LAN delle Amministrazioni confermano, ribadiscono e prendono atto delle modalità tecniche a tutt’oggi in opera a garanzia della riservatezza e della sicurezza dei dati (vpn); altre, quelle in elenco al comma 2, danno il sentore di una assoluta ignoranza circa le pratiche quotidiane che anche in presenza consentono agli operatori di trovare repentinamente soluzioni alternative alle numerose ed inevitabili problematiche da superare per raggiungere gli obiettivi di una istruttoria che sono essenzialmente quelli di rispondere efficacemente alle esigenze sempre impellenti e complicate della utenza la più variegata dalle imprese, agli Organi Istituzionali medesimi, alle Organizzazioni no profit, agli stessi cittadini che in gran numero, come testimoniano i 30 ml di speed, non hanno tempo da perdere a girare tra corridoi ed uffici periferici, ma preferiscono un “front office” in “chat” e le produzioni in app di istanze, certificazion ed autorizzazioni, alle lunghe estenuanti file agli sportelli fisici. Si provi ad immaginare che cosa sarebbe accaduto se gli operatori non avessero avuta una utenza telefonica privata ed un canale crittograto sicuro “end to end” disponibile in tasca alla bisogna per trasferire atti e documenti tra uffici. L’Italia si sarebbe paralizzata. Ci sarebbe poi da sorridere se non fosse una vera tragedia quella che denunciano le linee guida brunettiane: dai telefoni d’ufficio, sarà possibile chiamare esclusivamente utenze mobili di servizio così da escludere praticamente buona parte delle comunicazioni coi funzionari e la totalità dei riferimenti al restante personale istruttore ed esecutore, visto che il telefono privato sarebbe interdetto all’uso. Le sorti di un intero apparato Statuale, affidato alla cura di uomini formati nel ‘900 con biro e quaderno al tempo in cui due clic, consentono di trasferire milioni di euro da un capo all’altro del mondo. Una tragedia italiana alla quale nemmeno Draghi sembra prestare la giusta attenzione ed i sindacati unitari a cui non par vero di poter prolungare la loro lenta agonia, avvalorano perché anch’essi non riescono ad uscire dal vecchio modello fordista del mansionario limitativo dell’estro e delle intelligenze. Queste di Brunetta sono le linee guida del secolo scorso oramai tramontato, al cospetto del quale la giovane ex Ministro Fabiana Dadone, ne esce da gigante. Un motivo in più quindi, per scioperare: impedire ogni ulteriore ritardo che comprometta il già complicato processo di innovazione della PA italiana

#smartworking modalità prevalente

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