L’assenza di merito ed il livellamento dei risultati imposto dai sindacati con la contrattazione; la filosofia dell’egualitarismo ha finito per generare nel pubblico impiego una sperequazione abnorme tra gli stipendioni delle autorità indipendenti e gli stipendi da fame delle autonomie locali tra le quali, i Comuni su cui cade il peso gravoso dei servizi ai cittadini
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pubblico impiego, progressioni senza laurea legittime come nel privato
la progressione di carriera senza titoli, ma per meriti di servizio è più che legittima. Se è vero, come è vero che sono oramai trascorsi trenta anni dalla riforma Cassese di privatizzazione del pubblico impiego, non si comprendono i dubbi di legittimità e le polemiche circa la recente istituzione, per altro temporanea con scadenza 31 dicembre 2024, delle progressioni di carriera riservate ai dipendenti meritevoli, che hanno impedito con abnegazione il collasso della architettura statuale nel corso della pandemia trasformandosi repentinamente in smart workers. Se un garzone di bottega può essere promosso capo officina per meriti di lavoro, allora anche un usciere potrà essere promosso impiegato per meriti di servizio. Ne va del principio di uglianza tra i lavoratori tutti. Le progressioni verticali senza titolo devono divenire uno strumento permanente di incentivo alla produttività, alla efficienza, alla efficacia dei servizi pubblici
diritto del lavoro, pubblico non sempre è meglio
Correva l’anno 1993 quando il D.Lgs n. 29 dava il via al processo di privatizzazione del pubblico impiego cioé, al progressivo tentativo di ricondurre il lavoro ad un’unica equivalente disciplina tra il settore pubblico edContinue reading