indovina chi viene a cena? Cgil, Cisl, Uil a casa Brunetta

Casa Brunetta, provate ad immaginare chi arriva a cena? La trimurti, chi altri se non Cgil, Cisl e Uil? Nostalgia, nostagia canaglia di concertazione. Barattare otto giorni al mese di ”smartworking” con la pace sociale nel lento processo che vuole fare del pubblico impiego un’unica grande stazione appaltante di incarchi e consulenze; dottorati e specializzazioni, o meglio, ”skills” come li chiama Brunetta. La strategia comunicativa dell’inglesismo, ben si presta ad evocare una innovazione che tale non e’ e che nei fatti, si traduce in un nuovo strumento operativo utile in ogni stagione alle clientele del consenso altrimenti in astensione; ed alla ricerca del sostegno finanziario dei partiti in deficit permanente e di credibilità che li accomuna alla rappresentanza sociale confederale. Siamo vecchi. Siamo figli della vecchia economia noi osservatori e Brunetta, che disperatamente prova a resistere al progresso della tecnica che ha sottratto al controllo discrezionale la prassi delle procedure organizzative, autorizzative e concessorie. Vale a significare quote di potere importanti che gli apparati si son visti sfuggire di mano per essere restituiti all’imperio della Legge dagli algoritmi incorruttibili. Muove da queste indicibili ragioni l’avversione al lavoro agile di Brunetta, che necessariamente ha una sola modalità di esecuzione: quella informatica. Impenetrabile, obiettiva nella valutazione della performance così come nei risultati di produzione non suscettibili a manipolazioni di convenienze. A giusta ragione la USB ne chiede le dimissioni per inadeguata operatività alla domanda della nuova società della informazione cui le Pubbliche Amministrazioni devono rispondere con strumenti rapidi, agili ed in tempo reale.

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