La democrazia Partecipate che taglia il Parlamento, ma mantiene le clientele

Da ottomila a mille, la riforma diventata Legge nel 2014 prometteva un taglio netto alle Partecipate. Ma in Italia non c’è Legge che tenga, tanto meno movimento anticasta, quando di mezzo c’è il poltronificio per antonomasia delle società pubbliche, vera e propria assicurazione sulla continuità assistenziale della casta di sistema che perpetua le sue clientele nei gangli vitali degli Enti Locali. Il baccano della lamentela di piazza è arrivato a tagliare drasticamente gli Organi della Rappresentanza i cui costi sono risibili in rapporto al bilancio dello Stato, ma è servito a coprire gli sprechi, gli abusi, lo sperpero delle società inutili ed in perdita strutturale Partecipate da Comuni e Regioni che disapplicano la Legge ed eludono i rapporti della Corte dei Conti, continuando imperterriti a conservare quell’essenziale poltronificio del capitalismo municipale fallimentare, cinghia di trasmissione strutturale tra il potere e le clientele i cui costi gravano pesantemente sui bilanci delle Amministrazioni e sottraggono risorse fondamentali agli investimenti ed all’efficientamento dei servizi locali in particolare rifiuti, trasporti, manutenzione ingolfati come sono, da pletore di nullafacenti spesso impegnati nell’incremento dell’economia sommersa privata più che nell’efficacia della economia pubblica.

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