neanche smart va bene il lavoro, ideologie da strapazzo

Hai smesso la sveglia, ti alzi di tutto comodo dal letto. Lavori e vai in pausa. Esci, ritorni e riprendi a lavorare quanto e come meglio credi. Eppure, nemmeno così va bene il lavoro, per alcuni ben noti ideologi da strapazzo. Sono gli stessi che hanno impiegato le loro esistenze a scrivere e parlare di lavoro, non avendo mai conosciuta la fatica. Sono gli stessi che il reddito lo teorizzano puntuale e sicuro ogni fine mese, magari di cittadinanza. Un bell’accredito su conto corrente senza corrispettivo di prestazione, in ultima istanza. Leggete: la digitalizzazione della PA non sarebbe smart a loro dire, finché il rapporto di subordinazione gerarchica non cessa del tutto. Non sarebbe possibile secondo questi ideologi da strapazzo, imprigionare l’intelligenza e la creatività tra le mura di casa. E poi le donne! Vogliamo chiuderle in casa per sette ore e quaranta minuti cinque gioni a settimana? Giammai. C’è bisogno che il sindacato si attrezzi e scenda in campo per riportarle di forza negli squallidi uffici pubblici a sgallettare. Che vita è mai questa, comoda in casa a rispondere al telefono e battere qualche clic sulla tastiera? A voler dar seguito a questi ragionamenti, finirà che il pubblico impiego chiuderà definitivamente i battenti. Lo Stato eserciterà le sue funzioni incaricando le partite iva. A progetto. Senza impegni, ma ricchi di contenuti. Vuoti ed a perdere.

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